|
|
|
|
|
|
1469 - 1470 Madonna Dreyfus
15,7 x 12,8 - olio su tavola - National Gallery of Art, Washington
Conservata alla National Gallery di Washington, è attribuita da alcuni a Leonardo e da altri a Lorenzo di Credi. Esiste, infatti, a Dresda un disegno preparatorio per il panneggio attribuito a Lorenzo di Credi.
L'attribuzione a Leonardo è comunque incerta perché questa, come tutte le opere realizzate nella bottega del Verrocchio, è un'opera realizzata a più mani. Non è escluso comunque che Leonardo non abbia partecipato.
|
|
|
|
Percentuale di attribuzione
Non tutte le opere attribuite a Leonardo sono storicamente certe. Alcune sono supposte, altre documentate, altre ancora sono state eseguite a più mani.
|
|
Cronologia Dipinti di Leonardo da Vinci
La barra grafica restituisce visivamente la posizione cronologica dell'opera in riferimento all'anno e alla vita di Leonardo. Poiché nessuna datazione è certa, la sfumatura sull'indicatore vuole significare il periodo in cui è stata eseguita l'opera. |
|
|
|
|
|
1470 - 1473 Madonna del garofano
62 x 47,5 cm - olio su tavola -
Alte Pinakothek, Monaco di Baviera
L' attribuzione a Leonardo di questa tavola conservata a Monaco è relativamente recente. Si basa su considerazioni tecniche (la craquelure è dello stesso tipo di altri dipinti di Leonardo) e valuta le affinità esistenti con altre opere dell'autore dello stesso periodo, come l'Annunciazione degli Uffizi. La Madonna presenta analogie nella testa e nel trattamento del ricco panneggio. Comunque storicamente è stata impostata dallo stesso Verrocchio e poi forse affidata ai giovani allievi, tra i quali probabilmente c'era anche Leonardo.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1470-1475 Annunciazione
98 x 217 cm - olio e tempera su tavola - Galleria degli Uffizi - Firenze
II dipinto è opera di Leonardo e della bottega del Verrocchio. Presenta diversi livelli di qualità con dettagli talvolta differenti. Alcune architetture non sono riconducibili alla mano dell'artista, invece i particolari del porto con i profili delle navi sono stati eseguiti certamente da lui. Molti hanno notato il difetto anatomico della vergine: il suo braccio destro è in una posizione anatomicamente difettosa in quanto per raggiungere l'angolo del libro sul leggio è stato allungato e piegato in modo non naturale. Al centro del dipinto, nel paesaggio, è utilizzata la tecnica di velatura per simulare la profondità; questa tecnica è caratteristica di Leonardo.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1473 - 1478 Battesimo di Cristo
177 x 151cm - particolare - Galleria degli Uffizi - Firenze
Il Battesimo di Cristo del Verrocchio è un dipinto ad olio e tempera su tavola realizzato tra il 1473 ed il 1478 Il dipinto è opera del Verrocchio ma Leonardo disegna l'angelo che regge la tunica, in basso a sinistra.
È conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze.
Il primo a menzionare l'intervento di Leonardo in questa tavola del Verrocchio fu Giorgio Vasari. Tutte le parti eseguite ad olio appartengono a Leonardo: il volto dell'angelo di profilo e alcuni riccioli dell'altro angelo.
|
Angelo inferiore sinistro di Leonardo
|
|
|
|
|
|
|
|
1474 - 1476 Ritratto di Ginevra Benci
38,8 x 36,7cm - tempera ed olio su tavola - fronte e retro - National Gallery of Art, Washington
È un dipinto a tempera e olio su tavola realizzato tra il 1474 ed il 1476. È conservato alla National Gallery di Washington.
C'è la possibilità che la tavola sia stata tagliata, subendo l'asportazione della parte inferiore del busto.
E' stato dipinto in occasione delle nozze di Ginevra con Luigi di Bernardo di Lapo Niccolini. La donna è ripresa con tutto il suo chiarore diafano, contro un ginepro fortemente in controluce.
Leonardo ha usato le dita per sfumare il colore del volto, lasciando così sulla tavola le sue impronte digitali.
Anche il retro della tavola è dipinto. Lo stendardo recita: " VIRTVTEM FORMA DECORAT".
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1478 - 1482 Madonna col Bambino - Madonna Benois
48 x 31cm - dipinto ad olio su tavola trasportato su tela - Museo dell'Hermitage, San Pietroburgo
La Madonna Benois è un dipinto a olio su tavola trasportato su tela di 48 x 31cm, realizzato tra il 1478 e il 1482.
È conservato al Museo dell'Hermitage di San Pietroburgo.
La piccola tavola venne acquistata dal mercante Sapoznikov ad Astrakan nel 1824 e, successivamente, pervenne in possesso della famiglia Benois.
Dal 1914 è esposto al Museo dell'Hermitage. L'aureola potrebbe essere stata aggiunta successivamente. La finestra in alto a destra era originariamente dipinta con un paesaggio poi ricoperto di bianco.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1480 San Gerolamo
103 x 75 cm - tempera e olio su tavola - Pinacoteca Vaticana, Roma
Il San Gerolamo è un dipinto a tempera e olio su tavola di 103 x 75 cm realizzato nel 1480. È conservato nella Pinacoteca Vaticana di Città del Vaticano. Questo dipinto raffigura San Gerolamo in atto di percuotersi il petto, inginocchiato.
La tavola è stata ricomposta dopo aver ritrovato il pezzo con il volto del santo asportata. Si racconta che il pezzo a forma quadrata con il volto al centro fosse utilizzato come base per uno sgabello.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1482 Adorazione dei Magi
246 x 243 cm - olio su tavola - Galleria degli Uffizi, Firenze
È un dipinto a olio su tavola di 246 x 243 cm realizzato tra il 1481 ed il 1482.
Questa tavola era stata commissionata nel marzo del 1481 dai monaci di San Donato a Scopeto ma, poiché non venne mai portata a termine, essa rimase, alla partenza di Leonardo per Milano, nella stanza della casa del suo amico Amerigo Benci.
Passò successivamente nella collezione della famiglia de' Medici per poi arrivare alla Galleria degli Uffizi. In primo piano, al centro la Madonna col Bambino circondata da una folla di personaggi fra cui anche i Magi. Sullo sfondo, in alto a destra sono presenti cavalli impennati che derivano dai disegni di Leonardo dei cavalieri contro il drago.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1483 -1486 La Vergine delle rocce - Parigi
189,5 x 120 cm - olio su tavola - Museo del Louvre, Parigi
È un dipinto a olio su tavola di 189,5 x 120 cm realizzato tra il 1495 e il 1508. È conservato al Louvre di Parigi. Fu commissionato a Leonardo il 25 aprile 1483 dai fratelli de Predis. Di questo quadro esistono due versioni, la seconda delle quali è conservata a Londra .
Differenze tra il dipinto del Louvre e quello della National Gallery di Londra:
- in questo quadro l'angelo (senza ali ma con un mantello rosso) indica con il dito San Giovannino
- San Giovannino non ha la croce
- lo sguardo dell'angelo si posa sul Bambino accanto a lui mentre nell'altra versione lo sguardo si perde oltre il quadro
- la Vergine, il Bambino e San Giovannino non hanno le aureole che invece compaiono nel quadro a Londra
- i colori di questa versione sono più cupi di quelli utilizzati da Leonardo nel quadro che dipinse successivamente
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1486 Ritratto di musico
43 x 31 cm - olio su tavola - Pinacoteca Ambrosiana, Milano
È un dipinto a olio su tavola di 43 x 31 cm realizzato nel 1486. È conservato alla Pinacoteca Ambrosiana.
L'uomo raffigurato dovrebbe essere Franchino Gaffurio, maestro di cappella del Duomo di Milano dal 1484 nonché frequentatore della corte ducale e certamente in rapporti amichevoli con Leonardo.
Nel 1904 fu decisa la rimozione dello strato di vernice in basso che ricopriva la mano destra ed il cartiglio, sul quale sono evidenti righe e note di una partitura musicale. Le parti realizzate velocemente, come il vestito, non dovrebbero essere di Leonardo; nel corso degli anni quest'opera ha subito varie ridipinture.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1488 - 1490 La dama con l'ermellino - Cecilia Gallerani
54,8 x 40,3 cm - olio su tavola - Czartoryski Muzeum, Cracovia
È un dipinto a olio su tavola di 54,8 x 40,3 cm realizzato tra il 1488 ed il 1490.
È conservato al Czartoryski Muzeum di Cracovia.
In alto a sinistra è presente la scritta apocrifa "LA BELE FERONIERE LEONARD DA VINCI".
Dovrebbe essere il ritratto di Cecilia Gallerani, una della amanti del duca Ludovico Sforza, protettore di Leonardo a Milano, in quanto Ludovico aveva come emblema araldico l'ermellino. Per il suo pelo bianco, l'animale era considerato simbolo di purezza.
Dai raggi X emerge che dietro la spalla sinistra della dama era anticamente dipinta una finestra.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1490-1495 Ritratto di dama - La Belle Ferronnière
63 x 45 cm - olio su tavola - Museo del Louvre, Parigi
La Belle Ferronnière è un dipinto a olio su tavola di 63 x 45 cm realizzato tra il 1490 ed il 1495.
È conservato al Museo del Louvre di Parigi.
Il titolo con cui il dipinto è universalmente noto, "La Belle Ferronnière" ( "la bella moglie di un mercante di ferramenta") altro non è che il risultato di un equivoco che si generò nel corso del Settecento, nel momento in cui, inventariandolo, esso venne confuso con un altro ritratto di dama.
L'identificazione della dama ha oscillato tra la stessa Cecilia Gallerani, Elisabetta Gonzaga e Lucrezia Crivelli.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1494-1498 Il Cenacolo
460 x 880 cm - dipinto murale con tempera ed olio - Santa Maria delle Grazie, Milano
L'ultima cena (detta anche Il Cenacolo) è un dipinto a tempera e olio su due strati di preparazione gessosa stesi su intonaco, di 460 x 880 cm realizzato tra il 1494 e il 1497. Luca Pacioli lo menziona come già finito nella lettera dedicatoria a Ludovico il Moro del suo trattato De divina proportione dell'8 febbraio 1498.
Il Cenacolo è il più grande tra i dipinti di Leonardo ed il suo unico affresco sopravissuto.Viene rappresentata l'Eucaristia nel momento in cui Cristo proferisce la frase: "Uno di voi mi tradirà". Giuda si sente chiamato in causa.
San Giacomo il Maggiore spalanca le braccia attonito; vicino a lui San Filippo porta le mani al petto.
San Pietro si china impetuosamente avanti, mentre Giuda, davanti a lui, indietreggia con aria colpevole.
All'estrema destra del tavolo, da sinistra a destra, San Matteo, San Giuda Taddeo e San Simone esprimono con gesti concitati il loro smarrimento e la loro incredulità.
Al centro è raffigurato Cristo con le braccia aperte. La scena si svolge in uno spazio virtuale che estende la parete del refettorio. La luce virtuale proveniente da sinistra coincide con la luce reale del refettorio dove, proprio sulla parete di sinistra, sono poste le finestre.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1497-1499 Sala delle asse - Castello Sforzesco
Soffitto della Sala delle Asse - pennello su intonaco - Castello Sforzesco, Milano
Il soffitto dipinto da Leonardo e da alcuni suoi aiutanti nella Sala grande delle Asse del Castello Sforzesco raffigura una grande allegoria dei "Vinci". Al culmine dell'intreccio vegetale la glorificazione del buon governo del Moro è rappresentata dallo stemma araldico degli Sforza. E' probabile che Leonardo si sia avvalso di aiutanti e discepoli per completare l'opera.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1499-1500 Isabella d'Este
63 x 46 cm - gessetto e sanguigna su carta - Museo del Louvre, Parigi
A Mantova Leonardo riceve la richiesta per un dipinto che ritragga Isabella d'Este. Il quadro, più volte richiestogli, non fu mai realizzato. Questo è il disegno preparatorio.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1501 Madonna dei fusi
48,3 x 36,9 cm - olio su tavola - collezione Buccleuch
Noto da una lettera di Pietro da Novellara a Isabella d'Este del 1501, questo quadro viene descritto come "Madonna che siede come se volesse inaspare fusi" mentre il Bambino gioca con l'aspo che suggerisce la forma della croce. Se ne conoscono tre versioni; questa, che si trova a New York in una collezione privata, sembra essere quella di Leonardo. Alcuni sostengono che già in questo quadro siano numerosi gli interventi degli allievi di Leonardo a cui comunque è attribuito il quadro.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1501 Sant'Anna, la Madonna, il Bambino e San Giovannino
141,5 x 104 cm - gessetto nero, biacca e sfumino su carta - National Gallery, Londra
Sant'Anna, la Madonna, il Bambino e San Giovannino (Cartone di Burlington House) è un dipinto a gessetto nero, biacca e sfumino su carta di 141,5 x 104 cm, realizzato tra il 1501 ed il 1508. È conservato alla National Gallery di Londra.
Sono rappresentate le tre generazioni della famiglia di Cristo: Sant'Anna tiene sua figlia Maria sulle sue ginocchia e quest'ultima trattiene il Figlio, che si rivolge verso San Giovannino. Il dipinto ad olio non fu mai eseguito da Leonardo.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1495 -1508 La Vergine delle rocce - Londra
189,5 x 120 cm - olio su tavola - National Gallery, Londra
È un dipinto a olio su tavola di 189,5 x 120 cm realizzato tra il 1495 ed il 1508. È conservato alla National Gallery di Londra. Fu venduto nel 1785 al pittore Gavino Hamilton e poi, dopo altri passaggi di proprietà, nel 1880 alla National Gallery. E' un dipinto della bottega di Leonardo, che ormai si avvale degli aiuti degli allievi. La croce appoggiata sulle spalle del Gesù bambino sembra realizzata successivamente, come pure le aureole. Il motivo che ha portato Leonardo a ridipingere quet'opera è economico. Mentre lo dipingeva sotto una commessa degli scolari della confraternita di "Solum ducati XXV", ricevette un'offerta di cento ducati. Quindi, sia per il pagamento quattro volte superiore, sia perchè comunque alcune soluzioni non vennero accettate, Leonardo ridipinse questa versione, poi accettata, quasi 10 anni dopo la commessa. Non è escluso l'intervento di Giovan Antonio Boltraffio.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1503 - 1514 Monna Lisa del Giocondo - La Honda
77 x 53 cm - olio su legno di pioppo - Museo del Louvre, Parigi
La Monna Lisa mostra una donna con un'espressione pensierosa e un leggero sorriso. Dipinto a olio su legno di pioppo, misura 77 x 53 cm. Venne eseguita tra il 1503 e il 1506. Attualmente è esposta al Museo del Louvre di Parigi dove costituisce l'attrazione principale. È probabile che si tratti di Monna Lisa Gherardini, una cortigiana proveniente dalla piccola nobiltà rurale vissuta tra la fine del '400 e l'inizio del '500.
Altra cosa è la "Gioconda", non un quadro di Leonardo da Vinci, ma un fenomeno di comunicazione giornalistica. La "Gioconda" è il simbolo del Louvre, talmente venerata e ricercata che nessuno ne osserva realmente il dipinto. Molto è stato detto su improbabili misteri che nasconde e sul sorriso, aspetti, questi, che nulla hanno a che vedere con il bellisimo ritratto di dama.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1510 - 1513 Sant'Anna, la Madonna, il Bambino e l'agnellino
168 x 130 cm - olio su tavola - Museo del Louvre, Parigi
Il dipinto a olio si trova al Louvre ed è molto danneggiato. Presenta in una successione armoniosa Sant'Anna, poi la madonna piegata verso il bambino che trattiene un agnellino.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1510 - 1517 Bacco - San Giovanni
177 x 115 cm - olio su tavola - Museo del Louvre, Parigi
È un dipinto a tempera e olio su tela di 177 x 115 cm realizzato tra il 1510 ed il 1517. È conservato al Museo del Louvre di Parigi.
Secondo una parte della critica, il dipinto rappresentava in origine un San Giovanni Battista nel deserto. Sembra che tra il 1683 e il 1695 siano stati aggiunti degli attributi di Bacco (la corona di pampini, la pelle di pantera e il grappolo d'uva).
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1510 - 1517 San Giovanni Battista
69 x 57 cm - olio su tavola - Museo del Louvre, Parigi
Il San Giovanni Battista è un dipinto a olio su tavola di 69 x 57 cm. È conservato al Museo del Louvre di Parigi.
La figura è avvolta in una morbida ombra. La posizione del capo, il braccio sollevato con l'indice puntato verso l'alto, la rotazione del busto, la capigliatura fluente, il sorriso un po' beffardo e l'ambigua sensualità lo ha fatto scambiare per un Bacco.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Le immagini sono tratte da fonti Web e libere. Il copyright di ogni quadro, l'utilizzo a scopo commerciale e le immagini in alta risoluzione sono da richiedere ai rispettivi enti e musei che posseggono le opere. Le descrizioni e le caratteristiche delle opere frutto di studi(sezione libri) e incroci bibliografici.
Alcune considerazioni personali sono di Mario Taddei. |
|
|
Uno dei più importanti documenti alla base dell'attribuzione di dipinti a Leonardo è il testamento dell'allievo Salaì che ereditò la maggior parte dei dipinti.
Da questo elenco sono possibili innumerevoli congetture sull'originalità e sulle attribuzioni; qui è proposto il testo del documento in forma integrale:
Archivio di Stato di Milano, Fondo Notarile, notaio Pietro Paolo Crevenna, filza 8136:
In nomine domini anno a Natiuitate eiusedem millesimo quingentesimo vigessimo quinto Indictione tertiadecima die veneris primo mensis aprilis Cum decesserit morte violenta nunc quondam Johannes Jacobus de ca-protis de oppreno sictus Salay pictor vsque die xviiij januarij 1523 [1524] relictis post se dominabus Angelina et Laurentiola sororibus de caprotis de oppreno eius sororibus legiptimis et heredibus equis portionibus ac etiam relieta domina Blancha de anono eius vxore legiptima cuy ante eius obitum dotem constituerat librarum mille septemeentum Imp. cum promissionem eam dotem restituendi casu adueniente cum omnibus expensis dampnis et interesse prout plenius et latius dicitur constare instrumento superinde confecto rogato per d. Johannem petrum de carenano mediolani notarium anno et die in eo contentis.
Cumque causa ey occaxione hereditatis predicte multe et varie differentie orte sint inter dictas sorores et prò eis agentes maxime m. thomam mapellum maritum diete d. laurentiole et prò ipsa d. laurentiola ex vna et Joh. antonium de pergamo ac Joh. mariam eius fratrem minorem ambo filios diete d. angeline et prò ipsa d. angelina ex alia occaxione diuixionum fiendarum inter dictas soreres et prò eis agentes de bonis relictis pe d. nunc appellatimi Salay earum sororum fratrem in eius hereditate et bonis.
Tandem precibus amucorum interuenientibus precipue medio et laudabili opera infrascripti d. petri martiris boroni placuit dictis et Infrascriptis partibus debite refferendo a dictis littibus discedere ac deuenire prout deueniunt ad Infrascripta pacta conuentiones transactiones diuisiones et alia de quibus Infra inuiolabiliter attendenda obseruanda adimplenda et executioni mandanda ut infra videlicet prefata d. angela de caprotis de opreno fq d. petri et relieta quondam d. baptiste de pergamo et predicta d. laurentiola similiter de caprotis de opreno eius soror similiter fq dicti d. petri et vxor m. thome de mapello ex alia ambe prps satiri mediolani modis etiam quibus infra.
Voluntarie sponte deliberate et ex certa earum et utriusque earum scien-tia et non per aliquem errorem Iuris nec facti duete et alias omnibus modo Iure via causa et forma quibus melius potuerint et possunt. Inprimis conuenerunt et conueniunt per spetialem clausolam in exequ-tione presentis diuixionis quod omnia bona mobilia et inmobilia res et Iura ac eredita et Iura relieta utsupra inter alia reperat Ibidem describantur ad effectus infrascriptos et que sunt hec videlicet.
Diamanti n. 2 de predo extimati _______________sc. 50 1. 252 s. 10 d.-
Smeraldo n. j extimato ______________________sc. 50 1. 252 s. 10 d.-
Jacinto n. extimato _________________________sc. 15 1. 75 s. 15 d.-
Agate n. j extimata _________________________sc. 25 1. 126 s. 5 d.-
Smeraldo pizinino n. j ______________________sc.-1. - s. - d.-
Agate de quatro teste n. j ____________________sc. 25 1. 126 s. 5 d.-
Agate de tre teste n. j _______________________sc-1. 60 s.- d.-
Camaino ligano [i. e. legato] innorro n. j _________sc-1. 60 s.- d.-
Camaino pizinino n. j extimato ________________sc. 4 1. 20 s. 4 d.-
Camaino n. j extimato ______________________sc. 10 1. 50 s. 10 d.-
[...]
Quadro dicto vna ledde n j ___________________sc. 200 1. 1010 s.- d.-
Quadro de S.ta anna n. j _____________________sc. 100 1. 505 s.- d.-
Quadro de vna dona aretrata n. 1 ______________1.- s.- d.-
_________________dicto la Joconda __________sc. 100 d. 505 s.- d.-
Quadro (dicto la honda C°) (cum vno Sto joh.G°)nj
Quadro cum vno (SA Johanne) Sto
(Jeronimo) Johanne g.° [i. e. grando] ___________sc. 80 d. 404 s. d.-
Quadro cum vno Sto hieronimo
grando no j sc. 40 1. 202 ____________________s.- d.-
Quadro cum vna meza nuda n j ______________sc. 25 1. 126 s. 5 d.-
Quadro cum vno S.to hieronimo mezo nudo n. j __sc. 25 1. 126 s. 5 d.-
Quadro cun vno Sto Johanne piz.
zouenon j _______________________________[sc.] 25 1. 126 s. 5 d.-
vno Christo in modo de vno dio padre __________sc. 25 1. 126 s. 5 d.-
Madona cum vno filiolo in brazo ______________sc. 20 1. 121 s.- d.-
vno Christo ala colona sie [?] non fornido _______[sc] 5 1. 25 s. 5 d.-
[...]
Item vno sedimine de caxa situato fora de porta horientale de milano cum soij edifitij terminata e choerentiata comò apare instrumento de compra rogato per il publico notaro per il prefato nunc quondam salay vale per rispecto alutile dominio et naturale possessione et melioramenti livre mille cento Imperiali [...]
[...]
n°j quadro dicto vna ledday ___________________________sc. 200 1 1010 s
n°j quadro de S.ta anna ______________________________sc. 100 1. 505 s. d.
n°j quadro de vna dona aretrata 1. s. d.
n°j quadro dicto la honda C ___________________________sc. 100 1. 505 s. d.
n°j quadro cum vno S.to Johanne g[rand]o ________________sc. 80 1. 404 s. d.
n°j quadro cum vno S.to hieronimo g ____________________sc. 401. 202 s. d.
n°j quadro cum vna meza nuda ________________________sc. 25 1. 126 s. 5 d.
n°j quadro cum vno Sto hieronimo mezonudo _____________sc 25 1. 120 s. 5 d.
n°j cum vno Sto Joanne piz. zoueno ____________________sc 25 1. 120 s. 5 d.
ncj christo in modo de vno dio patre ____________________sc. 25 1. 126 s. 5 d.
n°j madona cum vno filiolo in brazo ____________________sc 201. 101 s. d.
n°j christo ala cologna non fornido _____________________sc 5 1. 25 s. 5 d.
|
|
|
|
Leonardo3, Virtual Paintings Project
Over the paintings of the genius |
|
"Leonardo3"
presenterà gli ambienti storici, gli oggetti, gli strumenti
e i laboratori nei quali sono state concepite le invenzioni più
importanti della storia tecnica umana, tra le quali, prima tappa
fondamentale, sarà proposta una visita virtuale dei laboratori
di Leonardo da Vinci, a partire dal Castello Sforzesco di Milano.
Tutto sarà realizzato utilizzando le più innovative
tecniche di computergrafica, attingendo da reali fonti storiche;
tutte le riproduzioni, dagli oggetti più famosi, dalle "Ali
di Leonardo" fino ai più piccoli particolari saranno
fedeli e frutto di attente ricostruzioni storiche. Verranno riportati
agli occhi del pubblico ambienti non più realmente esistenti;
sarà un nuovo modo di rendere visibile la storia: non solamente
le invenzioni che tutti conosciamo, ma anche quei piccoli dettagli
spesso tralasciati, ma invece importantissimi.
|
|
|